AMIAMOLI E PROTEGGIAMOLI.
Un summit sui diritti dei bambini
Oggi, 3 febbraio 2025, in Vaticano si apre il Summit mondiale sui diritti dei bambini.
"Ancora oggi, la vita di milioni di bambini è segnata dalla povertà, dalla guerra, dalla privazione della scuola, dall’ingiustizia e dallo sfruttamento. I bambini e gli adolescenti dei Paesi più poveri, o lacerati da tragici conflitti, sono costretti ad affrontare prove terribili. Anche il mondo più ricco non è immune da ingiustizie. Là dove, grazie a Dio, non si soffre per la guerra o la fame, esistono tuttavia le periferie difficili, nelle quali i piccoli sono spesso vittime di fragilità e problemi che non possiamo sottovalutare."
Almeno due sono i richiami per risvegliare la coscienza. Sottolineiamo quello di Papa Francesco che dichiara insieme ai leader invitati allo stesso tavolo: "Oggi siamo qui per dire che non vogliamo che tutto questo diventi una nuova normalità. Non possiamo accettare di abituarci. Alcune dinamiche mediatiche tendono a rendere l’umanità insensibile, provocando un indurimento generale delle mentalità." Si tratta del rischio dell'assuefazione, fino a percepire il dolore degli altri come estraneo, virtuale, lontano.
Il secondo aspetto lo presenta Liliana Segre: "Vorrei solo suggerire che, se le storie di dolore e ingiustizia dei bambini nel mondo fossero utilizzate solo per ricordare una sofferenza di parte, per quanto gravissima e immensa, perderebbero il loro significato di evento universale. Se parteggiassimo solo per alcuni bambini, dimenticando gli altri, li tradiremmo; quando invece dalla Shoah nasce il riconoscimento per ogni tipo di sofferenza ingiusta e per tutte le vittime della violenza ingiustificata e dell'odio in ogni parte del mondo, di ogni popolo, etnia, religione, essa mantiene la sua portata universale, la sua capacità di parlare a tutti e dalla compassione per questi bambini nasce una compassione infinita per tutti i bambini del mondo." Ogni sofferenza, ogni situazione di ingiustizia deve aprire il nostro pensiero ad ogni sofferenza e ad ogni ingiustizia. E forse questo è ciò che ci spaventa di più, perché l'elenco è interminabile.
Parlare oggi dei diritti dei bambini ci apre al futuro, ci chiede uno scatto di umanità, ci mette con le spalle al muro. I bambini non ci permettono di chiuderci nel silenzio.
Questo accade spesso quando i volontari vanno a visitare la missione. I bambini sono i primi che si accorgono di loro e sono coloro che maggiormente ci si porta nel cuore tornando a casa. I bambini, anche i più poveri, hanno il dono di conquistare il cuore. Lasciamoci allora interpellare, come conclude Papa Francesco nel suo discorso: "dobbiamo renderci conto che i bambini piccoli osservano, capiscono e ricordano. E con i loro sguardi e i loro silenzi ci parlano. Ascoltiamoli!"