GIORNATA MONDIALE DEI POVERI
Spesso pensiamo ai poveri, non come a persone impoverite,
ma come una categoria, che diventa quasi una condanna.
Eppure i poveri sono uomini e donne come noi.
E spesso sono uomini e donne
che hanno sviluppato una sapienza di vita interessante.
Condividiamo le risposte al questionario lanciato dal nostro Centro Missionario, in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri di quest'anno.




"Se il nostro sguardo si ferma soltanto alla cronaca dei fatti, dentro di noi l’angoscia ha il sopravvento. Vediamo la fame e la carestia che opprimono tanti fratelli e sorelle che non hanno da mangiare, vediamo gli orrori della guerra, vediamo le morti innocenti. Davanti a questo scenario, corriamo il rischio di sprofondare nello scoraggiamento e di non accorgerci della presenza di Dio dentro il dramma della storia. Così ci condanniamo all’impotenza. E mentre una parte del mondo è condannata a vivere nei bassifondi della storia, mentre le disuguaglianze crescono e l’economia penalizza i più deboli, mentre la società si consacra all’idolatria del denaro e del consumo, succede che i poveri, gli esclusi non possono fare altro che continuare ad aspettare.
Laddove sembra esserci soltanto ingiustizia, dolore e povertà, il Signore si fa vicino con la nostra vicinanza cristiana, con la nostra fratellanza cristiana. Non si tratta di buttare una moneta nelle mani di quello che ha bisogno. A quello che dà l’elemosina io domando due cose: “Tu tocchi le mani della gente o butti la moneta senza toccarle? Tu guardi negli occhi la persona che aiuti o guardi da un’altra parte?”. Siamo noi che possiamo e dobbiamo accendere luci di giustizia e di solidarietà mentre si addensano le ombre di un mondo chiuso."
La fede cristiana deve generare in noi “una mistica dagli occhi aperti”
Papa Francesco