LA SALA SI RIEMPI' DI COMMENSALI
Ciao, sono Eleonora, sono stata in Madagascar diversi mesi e poi, ahimè, sono tornata a casa.
Dopo il tempo di ‘assestamento’ che ho affrontato una volta tornata in Italia, ho cercato, nel modo migliore che conosco, di portare concretamente qui, a Maranello, nel paese in cui vivo, ciò che di meraviglioso avevo scoperto durante la mia missione.
Il brano del Vangelo di Matteo dice: “Andate ora ai crocicchi delle strade, e tutti quelli che troverete chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, i servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali”.
Il 26 Ottobre, io insieme ad altre 14 persone amiche, tra cui i miei fratelli Francesca e Alberto, mia cugina Beatrice, il mio fidanzato Marco, la mia amica Ilaria, e il gruppo scout di Maranello abbiamo deciso di preparare un grande banchetto, una festa meravigliosa, andando ad invitare chi conoscevamo e chi non sapevamo nemmeno chi fosse.
Anche la nostra sala si è riempita: una miscela di colori, sguardi amici, occhi, sorrisi, veli, allergie, voci, musica che ha fatto venire voglia di cantare.
“TONGA SOA” recitava il nostro cartellone all’entrata, BENVENUTI, vi stavamo aspettando.
Abbiamo accolto 140 persone, il numero massimo che il nostro salone ci consentiva, non avevamo a disposizione la sala del re.
Il Madagascar e le persone che ho incontrato mi hanno regalato alcuni insegnamenti che cercherò di custodire per tutta la mia vita: la bellezza della semplicità; come l’amore e la cura rendano anche i gesti più piccoli straordinari; la gioia nel condividere un pasto insieme a qualcuno; la meraviglia di lavorare insieme, che sia cucinare, lavare piatti, appendere bandierine colorate e fotografie per rendere un posto accogliente; la gioia che la presenza di Gesù ci regala nelle nostre vite quotidiane e che ci fa essere felici anche mentre spostiamo tavoli pesanti come elefanti; la sicurezza che ridere insieme alleggerisce la vita e che la felicità sia realmente contagiosa.
Sabato 26 Ottobre abbiamo lavorato dalle 9:00 del mattino fino a mezzanotte, cucinando, secondo gli ordini dello chef Alberto, verdure di ogni forma e colore, carne (perché si trattava di un giorno di festa) e dolci squisiti. Sicuramente eravamo stanchi, ma mai arrabbiati o nervosi.
Questo voglio raccontarvi: tante persone organizzano cene e pranzi di beneficenza, ma la nostra è stata diversa: l’abbiamo pensata, preparata e vissuta con lo spirito che ho imparato in Madagascar: felice, pieno di amore, leggero, semplice, autentico, BELLO.
Abbiamo raccolto tante donazioni da mandare in Madagascar, per questo ringraziamo tutte le persone che hanno accettato il nostro invito e hanno partecipato alla nostra festa (aperta, ovviamente, da un canto malgascio).
Ringraziamo Pietro e Ross che hanno deciso di regalarci tutto il cibo e le bevande, facendo sì che tutto il ricavato potesse arrivare nel luogo meraviglioso che mi ha ospitata per quattro mesi.
Ringraziamo Don Marco, che non si tira mai indietro e ci lascia liberi di fare ciò che il nostro cuore ci suggerisce.
Ringraziamo le suore, malgasce e italiane, che hanno partecipato al banchetto, facendo sì che la comunità di Maranello le potesse conoscere (e la mia mamma ringraziare).
Ringrazio con il cuore pieno gli altri 14 compagni di viaggio, che hanno deciso di aiutarmi e di rendere concreta una delle mie solite pazze idee (apportando alcuni aggiustamenti necessari ma troppo pratici per una mente sognatrice come la mia).
È bello accorgersi di avere vicino persone pronte a sostenerti, persone che desiderano vederti felice.
Caro Madagascar, care Suore e cari Bambini, non potrò mai regalarvi qualcosa che sia paragonabile a ciò che voi mi avete donato, questo è stato un piccolo dono, per ringraziarvi e per ricordarmi che ciò che mi avete insegnato, avrà sempre uno spazio nel mio cuore.
Vi voglio bene, mi mancate molto e sempre.
A presto
Eleonora