TEMPO LENTO, TEMPO PER STARE!
Esperienza di suor Greta in Madagascar
Si potrebbe anche scrivere molto della povertà
che ha mille volti, che abita strade e case, dalla fitta Capitale ai più
tranquilli villaggi del Sud.
Povertà che sta fuori dalla porta di casa a
pilare il caffè, o sul ciglio di strade trafficate a vendere banane e noccioline,
o negli occhi dei bambini che sgambettano scalzi insieme alle galline.
Di tutto questo vediamo immagini e ascoltiamo
notizie quasi ogni giorno.
Nel viaggio di ritorno in Italia, tra uno
scalo e l'altro, vi racconto allora di come ho vissuto il mio tempo. Del tempo
che è stato per me questo mese malgascio. Perché un mese può volare - e ancor
più se in estate! - ma è anche lungo e me ne sono resa conto.
Allora il mio è stato un tempo vissuto più
adagio, che mi sono concessa per contemplare, per stare semplicemente.
Sono partita per condividere la gioia e la
festa per i voti perpetui, definitivi, di tre sorelle, due delle quali compagne
di cammino in Italia per 5 anni: sr Sidonie e sr Adeline.
Nessun impegno istituzionale, nessun incarico
specifico - come è stato invece per la consorella Vicaria generale che ha
viaggiato con me! - ma solo l'opportunità di essere sorella tra sorelle, di
completare questo cammino di formazione e crescita, diventando testimone del
loro sì definitivo al Signore.
E allora il tempo, che solitamente nel mondo
occidentale si insegue, mentre lui sembra scappare frenetico, è stato in questo
mese un tempo per fermarsi e stare, per condividere un quotidiano semplice. Per
trascorrere giornate a cucinare e chiacchierare in italiano, malgascio e
francese, provando ad imparare le une dalle altre.
Un tempo fatto di tanto viaggiare, che mi ha
permesso di conoscere tutte le nostre, mie, fraternità e quasi tutte le sorelle
malgasce.
E proprio in questo viaggiare ho riscoperto e apprezzato il valore e la potenza della preghiera. Perché viaggiare in Madagascar chiede speranza, tanta speranza, che tutto vada a buon fine. E allora si sperimenta che l'unica strada è affidarsi, al Signore e alla preghiera delle sorelle che ti aspettano nella prossima casa e di quelle appena salutate.
Preghiera che ha scandito il ritmo delle
giornate e che ho potuto gustare con più calma, accompagnata dalle voci delle
sorelle capaci di melodie che in Italia fatichiamo a comporre.
La preghiera in malgascio non è semplice e per
me nemmeno in francese, ma ciò che è contato è stato sentire che la lode e la
gratitudine, seppur con lingue diverse, si innalzavano uniche al Signore.
In questo mese c'è stato poi il tempo per festeggiare, non solo queste tre consorelle, ma anche il centenario della nascita al cielo della nostra fondatrice Madre Maria Luisa Zauli, celebrato in Italia il 6 luglio scorso.
Il tempo poi in Madagascar è scandito dal
ciclo del sole. Dalla sveglia del mattino alle 4.45, quando fuori è ancora
buio, fino a quando si va a dormire alle 21, quando la notte è calata già da un
po'. Soprattutto fuori dalle luci della capitale, si capisce bene il valore del
sole, che quando tramonta e lascia spazio ad un buio fitto, fatto solo di
stelle, ti avvisa che il lavoro e la giornata sono finiti per forza.
Infine, difficile è stato a volte non sprecare il tempo a giudicare quello che i miei occhi vedevano e quello che il cuore sentiva, a voler capire a tutti i costi una realtà che non è la mia, a dare interpretazioni affrettate! Quando si riesce a fare, ci si rende conto che è tutto tempo guadagnato per contemplare, ringraziare e portare a casa quanto più possibile.
A proposito di tempo: il mio primo e ultimo
viaggio in terra malgascia risaliva ad esattamente dieci anni fa. Nel 2014
avevo trascorso 3 settimane in due fraternità non lontane dalla capitale.
Di tempo ne è trascorso, che di cose ne ha
cambiate, che ha cambiato per prima me, donandomi di essere sorella di queste
sorelle!
Tornare dopo 10 anni e gustare un mese intero
è stato il miglior modo per celebrare questo tempo che scorre veloce ma che
continua a regalare tanto e che chissà quanto ancora mi offrirà!
Suor Greta Carnevali





