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"EL CHACO ES CHACO". RICORDO DI SUOR MARIE JEANNE, MISSIONARIA IN PARAGUAY


RICORDO DI SUOR MARIE JEANNE RAIVOARISOAZANAMANANA

HERMANA MARIA JUANA

 (9 maggio 1971 - 3 luglio 2024)

È un dolore immenso la morte di sr Marie Jeanne, un dolore che lacera il cuore.

È un dolore che trova conforto soltanto nella fede in Dio Padre e nella speranza della vita eterna: e oggi preghiamo perché questa nostra cara sorella entri nella pienezza di vita dell’eternità.

È un dolore che trova conforto anche nel ricordo grato del tanto bene ricevuto e donato da questa nostra cara sorella.

Ho conosciuto sr Marie Jeanne a Palagano nel 2006: aveva appena celebrato la sua professione perpetua e arrivava a in Italia per prepararsi a partire per il Paraguay, la nuova missione che si sarebbe aperta l’anno successivo. Eravamo quasi coetanee, sia di età che di professione religiosa, e abbiamo vissuto a Palagano un anno di conoscenza reciproca e di condivisione della vita fraterna di tutti i giorni: ricordo bene la sua serenità e il suo forte desiderio di essere missionaria.

Ci siamo incontrate di nuovo nel 2014, quando ho visitato per la prima volta, come consigliera generale, il Paraguay. Lei era responsabile della fraternità di Puerto Pinasco e coordinatrice pastorale della parrocchia: con grande entusiasmo mi ha fatto entrare per la prima volta nella realtà del Chaco, attraverso la visita ai luoghi, l’incontro con la gente, i suoi vivaci racconti. Così è avvenuto anche nelle mie successive visite in Paraguay, come madre generale. Ho nelle orecchie e nel cuore la sua voce, scherzosa e sapiente nello stesso tempo, quando rispondeva alle mie domande e alle mie perplessità con la frase: «El Chaco es Chaco».

Dopo gli anni di juiorato vissuti ad Amphaimanga, Puerto Pinasco in Paraguay è stata la comunità a cui suor Marie Jeanne ha donato la primizia della sua vita di suora francescana, fino al rientro in Madagascar nel 2022. Quindici anni di vita missionaria, vissuti con gioia e dedizione, con un amore crescente per la realtà paraguagia, che era diventata la sua casa.

Hermana Maria Juana, come era chiamata in Paraguay, ha saputo costruire una rete di relazioni autentiche per il bene della gente che le era affidata, si è spesa con grande generosità per la comunità di Pinasco, per le famiglie, i giovani, gli anziani. Ha imparato la lingua castigliana e il guaranì, non ha risparmiato fatiche nei lunghi viaggi lungo il fiume Paraguay, ha amministrato con cura la Parrocchia: è stata una vera evangelizzatrice. Era un punto di riferimento per tutti: anche i responsabili della Chiesa del Paraguay e le autorità del paese riconoscevano in questa suora francescana malgascia una interlocutrice importante, che cercava il bene della gente. E le hanno dato fiducia e le hanno sempre espresso grande riconoscenza.

È stata per lunghi anni un punto di riferimento anche per le sorelle che con lei hanno vissuto la missione in Paraguay, condividendo l’entusiasmo e la fatica degli inizi, soffrendo con tutte le altre i problemi, anche gravi, che via via emergevano, mettendo a disposizione delle nuove suore che negli anni si inserivano la sua esperienza missionaria. Una suora come le altre con i suoi doni e i suoi limiti, quindi con periodi sereni e altri più burrascosi, vissuti e riconosciuti sempre con onestà.

Quando le abbiamo chiesto di rientrare in Madagascar, non è stato facile per lei, ma gradualmente ha accettato e assunto questa scelta, in un dialogo sincero e in un confronto sereno. Alla fine di tutto affermava che era disponibile a fare la volontà di Dio ed era contenta di rientrare in Madagascar. Ha cercato davvero di comprendere che ad un certo punto è necessario farsi da parte per permettere a chi viene dopo di continuare il proprio cammino; che la profonda esperienza missionaria e di inculturazione che lei aveva vissuto poteva diventare un dono di vangelo anche per le sue sorelle in Madagascar. Ripeteva che siamo nelle mani di Dio e si è fidata e affidata. Ricordo con gratitudine i dialoghi nel tempo di attesa del rientro, allungato dalla pandemia del covid: insieme abbiamo costruito i non facili passi da percorrere in questa situazione imprevista.

Da quasi due anni era ad Ambohimandroso, lo scorso anno ha celebrato i 25 anni di vita religiosa: per lei si stavano profilando nuove scelte per questo nuovo tempo di vita in Madagascar. La malattia tanto improvvisa e aggressiva e la morte hanno aperto per lei e per noi un altro tempo e una nuova vita.

Dolore e speranza, dolore e gratitudine oggi convivono in noi e li consegniamo al Signore, perché in Lui producano frutti di bene, frutti di vita evangelica e francescana per noi tutte.

Siamo alla vigilia del centenario della morte di Madre Maria Luisa Zauli, nostra fondatrice: anche a lei chiediamo la grazia di essere custodite nel bene di una vita totalmente affidata a Dio nostro Signore e consegnata per amore alle sorelle e ai fratelli che ogni giorno incontriamo.

 

 Ringrazio con grande bene sr Marie Jeanne 
per il dono della sua vita e ringrazio ciascuna di voi, 
mie sorelle, 
per il dono della vostra vita.

Bologna, 5 luglio 2024

Sr Armanda Debbi

Madre generale

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