Passa ai contenuti principali

RICORDANDO GIACARLO



RICORDANDO GIANCARLO

Per noi suore malgasce era veramente un cristiano convinto, lo si vedeva dal suo stile e dal modo in cui viveva il suo Battesimo: come diacono permanente serviva con amore la Chiesa, con tanta semplicità si rivolgeva alla gente, anche a coloro che non conosceva. Ma soprattutto era bello il suo rivolgersi agli amici! 

Non ci era nascosto il suo amore verso la nostra missione in Madagascar, a tutto si interessava con entusiasmo e metteva a disposizione tutte le sue forze quando, ad esempio, si costruiva una scuola.

Con tutto il cuore siamo vicine ad Anna Maria, lei che è stata accanto al marito fino alle fine e così pure i figli: abbiamo visto l'amore che avevano per Giancarlo.
Rimane nel nostro cuore e nella storia della nostra Congregazione, soprattutto in quella della Missione qui in Madagascar il bene che ha fatto a noi e a tutte le persone, in particolare ai piccoli, attraverso le scuole che ha costruito.
La nostra riconoscenza è viva e cordiale anche verso tutti coloro che insieme a Giancarlo ci hanno fatto tanto bene. 
La benedizione di Dio si estenda su ciascuno.

Suor Marie Dorothée e le suore malgasce


Da poco tempo ci ha lasciato il nostro grande amico Giancarlo Palazzi Diacono, nostro architetto e fedele paziente missionario, nonostante fosse un grosso sacrificio l’allontanarsi dalla sua famiglia che amava tanto. Quando gli chiedevo come stava Anna Maria, se non era presente con lui, ci guardava, s’illuminava e raggiante raccontava ciò che facevano, gli si inumidivano gli occhi e si  commoveva. Per fortuna che Lino Forti, suo compagno, riusciva con le sue battute a far ridere tutti, e si cambiava discorso.  Giancarlo era una persona retta e generosa, che parlava con semplicità a noi ed agli operai dell'«equipe costruzione», riuscendo a far comprendere i suoi piani di lavoro. Se ancora oggi riescono a continuare da soli le costruzioni è per gli insegnamenti che lui ha trasmesso loro. Di solito l'ultima settimana  prima di ripartire ci guardava sorridendo e diceva: «Oh suore qual è il prossimo progetto perché una parte del mio cuore è qui in Madagascar!».

Tanti, ma tanti progetti piccoli e grandi ha realizzato. Era per noi un grande amico e benefettore. Nel primo foglio del suoi piani metteva sempre il salmo 126, poiché lui confidava molto nella provvidenza.

Noi preghiamo affinché il Signore lo accolga presto in Paradiso. E ringraziamo i familiari, amici e parenti che  con lui sono stati missionari qui in Madagascar.

Sr Elisabetta Calzolari 






La scomparsa del nostro carissimo Giancarlo ci ha fatto molto soffrire, ma nello stesso tempo accettiamo la volontà del Signore che l'ha voluto con sé.

Parlare di una persona come lui, è molto difficile, perché c'è il rischio di non dire quello che era veramente. Comunque con umiltà vogliamo condividere ciò che ci rimane impresso della sua persona. Prima di tutto era un uomo di Dio, un uomo animato interiormente dalla Parola di Dio e della preghiera. Amava la Chiesa partecipandovi attivamente. Essendo Diacono, aiutava o sostituiva i Preti dove mancava il sacerdote, faceva pregare la gente e preparava bene l'Omelia come se fosse un prete. Aveva un cuore missionario: possiamo dire che dove ha manifestato la sua generosità (intellettuale, spirituale, materiale) è stato presso la nostra missione qui in Madagascar, visitata da lui varie volte insieme a sua moglie, nonostante la precarietà della sua salute. Come architetto ha progettato tutti lavori di costruzione dove siamo (case, scuole, chiese): come si fa a non ricordarlo!!!

Aveva sensibilità verso i poveri e partecipava al progetto delle adozioni per lo sviluppo dei bambini.

Carissimo Giancarlo, grazie di tutto quello che eri e di tutto quello che hai fatto durante il tuo pellegrinaggio in questa terra. Tu che sei presso il Signore, prega per noi che siamo ancora in viaggio perché imitiamo il bene che hai mostrato nel portare avanti la Missione.

Suor Adeline Razanarisoa

Post popolari in questo blog

DA FORLI' AL MADAGASCAR

DA FORLI' AL MADAGASCAR      Vorrei iniziare, presentando la situazione del mio paese: il Madagascar. Come tutti i paesi del Sud del mondo, l’85% del popolo malgascio è povero, nonostante le ricchezze che il Signore ci ha dato nel sottosuolo, come oro, zaffiri, diamanti, terre rare, nel mare con tante qualità di molluschi e pesci e sulla terra dove tra i prodotti più importanti, oltre il riso, che è il nostro primo alimento, produciamo frutti tropicali, vaniglia, caffè e cacao, che sono esportati, ma non certo a vantaggio del popolo. Nel 1960 abbiamo avuto l’indipendenza dalla colonizzazione francese, ma ancora oggi viviamo una grande dipendenza da essa. Nonostante la povertà, il popolo non si arrende e lotta giorno dopo giorno per poter vivere. Lo Stato non riesce a rispondere ai bisogni della gente, per questo sono pochi i ragazzi che possono frequentare la scuola, pochi quelli che possono curarsi in caso di malattia. Infatti mancano le strutture, gli ambulatori e gli ...

NON SIAMO GLI UNICI AL MONDO

  NON SIAMO GLI UNICI AL MONDO Sono passati 10 anni dall’ultima mia visita in Madagascar. Devo ammettere che di cambiamenti ne ho trovati tanti. La nostra missione è fiorita, è cresciuta, si è estesa. Le nostre suore con invidiabile dedizione accolgono e lavorano, pensano ai più poveri, portano avanti le attività di scuola, dispensario, tournee, adozioni e ogni progetto che grazie al contributo di tanti può continuare a realizzarsi. La missione cresce anche perché purtroppo la povertà non diminuisce. Negli ultimi tre anni il Madagascar è passato dall’8° al 5° paese più povero al mondo. Se la capitale accenna tratti di modernizzazione con strutture simili all’occidente, la vita delle persone è rimasta povera, o meglio, è andata via via peggiorando. Una delle differenze più grosse che ho trovato rispetto all’ultima volta che sono stata in terra malgascia, è la situazione della strada. Se 10 anni fa vi era un’unica strada che collegava il nord e il sud del Madagascar, e a mio avvi...

MADAGASCAR, CONTRADDITTORIO MADAGASCAR

MADAGASCAR, CONTRADDITTORIO MADAGASCAR Se si dice Madagascar si pensa subito al mare cristallino, ai baobab e ai lemuri.  Ma il Madagascar è altro, è contraddittorio.  È il caos più totale di Taná e allo stesso tempo il silenzio assordante della periferia.  È i taxi brousse pieni di gente che portano sopra il  tetto i sacchi di patate e di riso.  È la terra rossa di Ampahimanga È sporcizia e poca igiene  È i cappelli di paglia  È la luce che salta e le stelle nel cielo  È una lingua un po’ cantilenata, il Malagasy  È strade sterrate piene di buche che sanno far venire il mal di mare  È sorrisi sdentati e pieni di amore  È i bambini che mendicano ma è anche bambini che cantano felici “Mandihiza rahitsikitsika” È i piedi scalzi, i vestiti bucati e sporchi, i pidocchi  È accoglienza  È avere nella stessa strada stretta bus, auto, persone, moto, bici e carri trainati dai buoi È un “ rahampitso milalao”  detto ai bimbi...