Lettera dal Madagascar
Antananarivo
25 luglio 2023
In questi due mesi ho avuto la grazia di compiere una missione per la Congregazione: sperimentare un progetto per l’insegnamento della lingua italiana in Madagascar. Con un gruppo di suore avevo già iniziato, dalla fine di ottobre, un corso online una volta alla settimana, ora invece abbiamo fatto una lezione di due ore tutti i giorni.Quello che mi ha colpito di più è stato il loro desiderio di imparare, l’entusiasmo con cui si sono impegnate in questo studio di una lingua che sentono un po’ anche loro data l’appartenenza ad una congregazione nata in Italia. Tutto questo mi ha incoraggiato, soprattutto quando i risultati non erano brillanti come speravo. A volte mi è sembrato che fosse tutto chiaro, altre ho creduto di aver sbagliato tutto… ma alla fine posso dire che l’impegno reciproco ha dato i suoi frutti.Lo stare insieme nella quotidianità ha arricchito anche me della loro fede, gioia e semplicità, e mi ha permesso di migliorare la conoscenza della lingua malgascia, che ha una sua intrinseca bellezza ed è particolarmente ricca di immagini. La conoscenza di alcune espressioni “teny gasy” non solo ha facilitato la spiegazione, ma ha creato tra noi anche una certa “complicità” e simpatia.
Ho cercato di sfruttare al meglio il tempo (circa sei ore al
giorno tra mattina e pomeriggio) per insegnare a vari gruppi: postulanti,
novizie, juniores, suore, che hanno raggiunto ovviamente livelli diversi, ma
tutto sommato buoni, considerato il poco tempo a disposizione.
Mi rendo conto di come lo strumento linguistico sia
importante per crescere nella conoscenza reciproca e nella comunione tra noi,
anche se ho sperimentato un legame fraterno che va al di là delle parole.
Un’altra cosa molto bella è stata la possibilità ogni tanto di pregare e
cantare in italiano e di potere aiutare le sorelle nella comprensione di quello
che dicevano.
Tante sarebbero le cose da raccontare e non è facile fare un
bilancio di questi due mesi: il frutto forse lo potremo scoprire nel tempo, per
ora mettiamo tutto nelle mani del Signore e sarà Lui ad illuminarci la strada.
Certo che da entrambe le parti non manca la disponibilità e
il desiderio di continuare questo cammino di conoscenza reciproca che rafforza
il nostro essere sorelle: permette a loro di conoscere meglio la realtà della Congregazione
e di allargare i loro orizzonti e a noi dà la grazia di riscoprire il nostro
carisma incarnato in altre culture.
Grazie al Signore per tutto quello che ho vissuto
e grazie a
tutte voi sorelle carissime!
Suor
Antonella